È il 23 aprile 2013 quando alcuni ispettori scoprono delle crepe nel Rana Plaza, un edificio commerciale di otto piani situato a Savar, un sub-distretto nella Grande Area di Dacca, capitale del Bangladesh.
La struttura ospita una serie di fabbriche di abbigliamento che impiegano circa 5.000 persone, diversi negozi e una banca.
Secondo il capo del servizio antincendio e della Protezione Civile bengalese i quattro piani superiori sono stati costruiti senza permesso. L'architetto del Rana Plaza, afferma invece che l'edificio è progettato per ospitare solo negozi e uffici, ma non fabbriche. Altri architetti ne sottolineano i rischi legati al collocare fabbriche all'interno di un edificio progettato solo per negozi e uffici, poiché la struttura non è potenzialmente abbastanza forte per sopportare il peso e le vibrazioni di macchinari pesanti.
Per questo motivo, alla vista delle crepe, i negozi e la banca ai piani inferiori vengono chiusi, mentre l'avviso di evitare di utilizzare l'edificio viene ignorato dai proprietari delle fabbriche tessili. Ai lavoratori viene ordinato di tornare il giorno successivo, sotto la minaccia di trattenere un mese di stipendio a coloro che si fossero rifiutati di tornare al lavoro.
Alle 8:45 circa del 24 aprile, quando 3.122 operai sono presenti nell'edificio, la struttura collassa su sé stessa, lasciando intatto solo il piano terra. All'arrivo dei soccorritori la scena è devastante. Sotto le macerie giacciono principalmente donne e un certo numero dei loro figli che erano negli asili-nido aziendali presenti all'interno dell'edificio.
I residenti locali descrivono la scena come si fosse trattato di un terremoto. Poche ore dopo il crollo, le Nazioni Unite offrono di inviare squadre di soccorso di esperti con i cani, micro-telecamere e altre attrezzature, ma l'offerta viene rifiutata dalle autorità di Dacca.
Viene proclamata una giornata di lutto nazionale per il 25 aprile ma intanto continuano le ricerche dei dispersi. L'8 maggio un portavoce dell'esercito riferisce che si sarebbe continuato a recuperare corpi almeno per un'altra settimana e il 10 maggio, 17 giorni dopo il crollo, viene salvata, quasi illesa, dalle macerie una donna.
Ma il miracolo finisce qui. Non torneranno alle loro case 1.129 persone mentre ben 2.515 riporteranno ferite più o meno gravi.
Il crollo del Rana Plaza è considerato il più grave incidente mortale avvenuto in una fabbrica tessile nella storia, così come il più letale cedimento strutturale accidentale nella storia umana moderna.
Foto di rijans [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)]