È una calda serata estiva il 17 luglio 1981.

Circa 1.600 persone si sono radunate nell'atrio dell'hotel Hyatt Regency Kansas City a Kansas City per una gara di ballo.

L'albergo è stato ultimato da pochi anni e spicca, tra le altre cose, per le tre passerelle sospese che collegano le due ali del palazzo. Quella del secondo piano e quella del quarto piano sono una sotto all'altra mentre quella del terzo piano è sfalsata di diversi metri.

La passerella del secondo livello ospita 40 persone mentre quella al quarto vede la presenza di 23 spettatori che dall'alto si gondo la gara.

Alle 19:05 alcuni degli ospiti della sala sentono degli "scoppiettii" metallici e pochi istanti dopo la passerella del quarto piano inizia a scendere di diversi centimetri prima di fermarsi.

Nemmeno il tempo di capire cosa stia accadendo che la stessa struttura riprende la sua corsa verso il basso piombando di netto sulla passerella del secondo piano. Quest'ultima non riesce ovviamente a tenere il peso e tutte e due le strutture crollano in pochi istanti sul pavimento dell'atrio.

Quella che è una bella manifestazione piena di gioia e di vita si trasforma in pochi istanti in una tragedia con dei risvolti agghiaccianti. Le persone schiacciate sotto le macerie sono decine e per evitare incendi viene staccata la corrente portando tutta la struttura al buio.

Come se non fosse sufficiente, gli enormi serbatoi al servizio dell'hotel si rompono nel crollo e iniziano a riversare acqua nell'atrio dove i sopravvissuti sono sepolti sotto acciaio, cemento e vetro.

I soccorritori arrivano tempestivamente e come primo ordine vengono sfondate le vetrate di accesso all'hotel che stanno fungendo da diga portando alcuni sopravvissuti alla morte per annegamento.

Già dai primi minuti le proporzioni della tragedia sono chiare. I morti sono centinaia e vengono portati in un'area espositiva al piano terra allestita come obitorio improvvisato mentre il vialetto dell'hotel e il prato antistante vengono usati come area di triage.

Coloro che possono camminare sono istruiti a lasciare l'albergo per semplificare i soccorsi, e la morfina viene somministrata a coloro che sono feriti mortalmente. I soccorritori si trovano davanti a scene agghiaccianti e spesso devono smembrare i corpi dei morti per raggiungere i sopravvissuti tra le macerie. Tra tutte le vicende spunta quella di un chirurgo costretto ad amputare la gamba schiacciata di una vittima con una motosega.

L'ultima persona salvata, Mark Williams, trascorre più di nove ore sotto lo skywalk inferiore con entrambe le gambe tremendamente devastate ed essendo quasi annegato prima che l'acqua fosse chiusa.

Alla fine il bilancio parlerà di 114 morti e 216 feriti, in quello che è il più letale incidente per cedimento strutturale negli Stati Uniti dopo il crollo delle Torri Gemelle.

Le cause dell'accaduto saranno chiarite non molto tempo dopo e come spesso accade mostreranno carenze tangibili da parte del costruttore.

Riassumendo, il progetto originale prevedeva funi di robuste dimensioni collegate al soffitto che dovevano attraversare tutte e due le passerelle perpendicolarmente bloccandole con delle piastre e tenendole quindi ben salde.

La costruzione finale, invece, fu fatta con due funi separate tra loro che si aggrappavano a una scatola d'acciaio saldata, con i bulloni che sostenevano tutta la struttura che però insistevano proprio sulla saldatura.

Per capire meglio basta immaginare due parentesi quadre [] saldate tra loro a comporre la scatola d'acciaio. I due bulloni erano posti internamente, uno in alto e uno in basso con le relative funi.
Il bullone in alto, messo esattamente al centro, quindi in piena saldatura, si occupava di reggere la passerella del quarto piano, quello in basso con la relativa fune sosteneva invece la passerella del secondo piano. Ovviamente il bullone e la fune superiori tenevano, di conseguenza, anche la passerella sotto. Il tutto doveva avere una ridondanza essendo sei le funi tirate dall'alto.

Purtroppo, dalle analisi fatte successivamente, si vide che la forza esercitata dai bulloni posti sulle saldature portava le stesse a dilatarsi e quindi le scatole a rompersi lasciando passare il bullone e quindi facendo cadere le passerelle. A dirla tutta, la costruzione fatta in quella maniera poteva supportare a malapena il peso delle singole passerelle vuote che stavano deformando già da mesi le scatole per quanto di pochi millimetri.

Per dirla in altra maniera, la struttura così come era stata posta in essere era già condannata. Il peso aggiuntivo delle persone ha portato al collasso definitivo nella sera della gara di ballo.